I richiedenti asilo privi di adeguati mezzi di sostentamento o portatori di esigenze particolari hanno diritto all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria.

Da tempo le associazioni chiedono alle istituzioni competenti di rivedere i criteri di esenzione dal ticket per i richiedenti la protezione internazionale, e per altre categorie di stranieri in condizioni di fragilità sociale. Chiedere il pagamento del ticket in quasi tutti i casi equivale a precludere l’accesso ad una adeguata assistenza a persone in condizioni di estrema vulnerabilità.

Nel 2015 la situazione non è migliorata, anzi: secondo l’interpretazione del Ministero e di alcune Regioni (e Aziende sanitarie) dopo l’entrata in vigore del Decreto legislativo 142/2015, la possibilità di esenzione del ticket si ridurrebbe a 2 mesi dalla presentazione della domanda di protezione.

Va ricordato, infatti, che dal 1°ottobre 2015, chi richiede protezione in Italia può lavorare decorsi 2 mesi dalla presentazione della domanda di asilo. Successivamente i richiedenti asilo hanno diritto ad intraprendere un’attività lavorativa, ma, se non hanno reperito alcun lavoro o non sono economicamente autosufficienti, hanno diritto all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, così come afferma chiaramente all’art.17 la Direttiva europea 2013/33/UE, secondo cui per il diritto europeo, il richiedente asilo può essere chiamato a contribuire ai costi per l’assistenza sanitaria solo nella misura in cui egli sia in grado di farvi fronte, ad esempio, perché occupato da un ragionevole periodo di tempo.

L’ASGI, L’ASGI, la S.I.M.M. – Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, l’ U.N.H.C.R.– Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, A.C.L.I.- Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, F.C.E.I.- Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Centro Astalli, Amnesty International Italia, ARCI, MSF – Medici Senza Frontiere, Emergency, MEDU – Medici per i Diritti Umani, NAGA Onlus , Focus – Casa dei Diritti Sociali, C.I.R. Consiglio Italiano per i Rifugiati, Avvocato di Strada e Senza Confine hanno inviato al Ministero della Salute una lettera congiunta in cui ricordano gli obblighi posti dalla normativa europea, chiedendo al Ministero politiche di esenzione dal ticket che garantiscano accesso ai servizi sanitari per questa popolazione particolarmente fragile, anche al fine di evitare l’avvio di una nuova procedura di infrazione.

ALLEGATO
La lettera inviata al Ministero (PDF)

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