Sabato pomeriggio gli avvocati di strada ne hanno fatta un’altra delle loro: grazie all’invito della UISP Bologna, che fa dell’integrazione attraverso lo sport uno dei propri pilastri, ci siamo “intrufolati” nel carcere minorile del Pratello di Bologna per giocare a calcetto con i giovani detenuti. All’arrivo siamo stati accolti dal direttore e dal comandante del carcere che ci hanno ringraziato molto per la nostra presenza. Dopo aver superato i molti cancelli e portoni d’ordinanza, siamo sbucati nel campo da gioco della struttura. Erba sintetica, palloni e beveraggi vari: tutto come al solito ad eccezione delle alte reti di cinta e delle misure di sicurezza circostanti…Dopo pochi minuti, annunciati da un allegro vociare in lingue di mezzo mondo, sono arrivati gli avversari. Canottiere su muscoli tirati, sguardi di gente che ne ha viste già molte, tatuaggi e sigarette, tutti carichi a molla e pronti a batterci senza pietà! La realtà era quella di un carcere minorile, ma parlando con loro si capiva che questi sedici o diciassettenni erano desiderosi di attenzioni e che erano molto contenti che fossimo andati da loro. I ragazzi del Pratello si sono divisi in due squadre, il tempo di organizzarsi con i ruoli ed è iniziato subito un mini torneo. Il risultato esatto non conta…basta dire che non siamo stati travolti e che le nostre sono state sconfitte dignitose contro ragazzi davvero tosti! Due ore sono scivolate via velocissime tra battute e scherzi, finte arrabbiature e qualche (ovviamente non nostro!) autentico colpo di classe. A fine pomeriggio ci siamo salutati con abbracci e strette di mano e ci siamo ripromessi di rivederci presto per una rivincita. Poi ci siamo separati, i ragazzi sono risaliti sopra e noi in due minuti eravamo fuori dal carcere: nel pieno centro di Bologna, ma con la sensazione di essere distanti già mille miglia da dove eravamo poco prima. E’ stato un bel pomeriggio per tutti noi, e ci sentiamo di estendere a tutti l’appello della UISP Bologna, che chiede a società sportive, squadre, gruppi di amici e colleghi di recarsi al Pratello per giocare con i ragazzi. E’ stato un pomeriggio durante il quale abbiamo ricevuto molto, e siamo contenti di aver portato anche in un luogo come quello del carcere minorile il nostro motto #NonEsistonoCausePerse

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