Il 19 dicembre presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna è stato presentato un numero speciale della rivista “Africa e Mediterraneo”. Il giornale, interamente dedicato all’Emergenza Nord Africa, contiene un articolo dedicato all’Associazione Avvocato di strada Onlus e un’intervista all’Avv.Gianluca Cardi, legale dell’Associazione.

Africa e Mediterraneo n. 77 Rifugiati: L'emergenza Nord Africa in Italia

La presentazione del numero speciale
“Africa e Mediterraneo n. 77 Rifugiati: L’emergenza Nord Africa in Italia”

Mercoledì 19 dicembre, in concomitanza con la presentazione del Dossier statistico immigrazione Caritas Migrantes 2012, verrà presentato presso l’Aula Grande della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna il dossier n. 77 della rivista Africa e Mediterraneo dal titolo “Rifugiati: L’emergenza Nord Africa in Italia”.
Dall’inizio del 2011 e nel 2012 l’Italia ha interpretato, forse suo malgrado, un ruolo importante nell’evento storicamente cruciale della Primavera araba, che ha modificato il panorama politico del Mediterraneo. La redazione della rivista Africa e Mediterraneo ha ritenuto quindi importante raccogliere le testimonianze di rappresentanti di ricercatori, istituzioni pubbliche e, soprattutto, operatori sul campo che hanno preso parte a questo progetto. Essi sono stati chiamati a rispondere a domande quali: come si è svolta l’accoglienza? Quali meccanismi amministrativi sono stati messi in atto per fronteggiare l’emergenza? Come sono state divise le competenze? Come hanno vissuto e stanno vivendo i richiedenti asilo questa permanenza in Italia, che nella maggior parte dei casi non hanno voluto né progettato?
La rivista inizia con l’articolo di Nadan Petrovic che sottolinea il ruolo dell’Italia come terra d’asilo e come il piano Emergenza Nord Africa abbia aperto il campo a nuovi attori, introducendo esperienze interessanti ad esempio in relazione al “burden sharing” regionale. L’articolo di Alessandro Fiorini e Maite Aznarez Araiz illustra il quadro europeo sulle politiche di asilo; seguito da un’analisi dello stesso direttore generale della DG Affari interni della Commissione europea, Stefano Manservisi. La rivista si arricchisce poi dell’intervista al Capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, nella quale si fanno presente le critiche da più parti sollevate e si richiede un bilancio dell’esperienza.
Non vi sono però solo voci istituzionali, infatti, Gabriele Del Grande di Fortress Europe riporta le testimonianze di chi è stato costretto a partire dalla Libia, persone inserite nel fiorente mercato del lavoro della dittatura libica che, a causa della guerra, sono dovute partire, iniziando una migrazione che non era progettata né voluta. Sonia Trapani, Ministero del Lavoro, nel suo articolo analizza la situazione specifica dei minori non accompagnati. Serena Paterlini racconta come l’associazione Avvocato di Strada si sia occupata di aiutare i richiedenti asilo a scrivere la propria memoria integrativa. Andrea Stuppini si è occupato di tracciare un quadro dei costi dell’Emergenza Nord Africa, comparandoli con i costi dei rifugiati ospitati nel sistema SPRAR. Marina Frabboni ha sintetizzato le linee guida giuridiche in merito alla gestione delle richieste d’asilo. Alessandro Fabbri partendo da un lavoro sul campo in provincia di Bologna descrive la “perdita di resilienza” dei richiedenti asilo che progressivamente si sentono privati delle capacità di autodeterminazione. Il contributo di Paolo Ballarin, psicoterapeuta, mette in luce la frattura tra passato e presente che avviene nei richiedenti asilo e come spesso essa faccia emergere situazioni di conflittualità con gli operatori. Giovanna Tizzi e Rachele Nucci hanno descritto la loro esperienza in provincia di Arezzo, individuando le esigenze fondamentali dei richiedenti asilo con cui hanno lavorato.
Emanuela Dal Zotto e Chiara Pirola, nell’introdurre la loro analisi dei problemi emersi nel corso dell’accoglienza in provincia di Bergamo, propongono un interessante utilizzo del concetto del filosofo Agamben di “stato di eccezione”. Roberta Bonaccorso descrive l’esperienza in provincia di Catania, rilevando come gli enti locali, sulla base dell’accordo Stato-regioni-enti locali, si siano resi disponibili ad accogliere sul territorio una parte dei profughi.
L’ultima parte del dossier è scritta da operatori della coop. Lai-momo, che hanno vissuto l’esperienza diretta dell’accoglienza di una sessantina di profughi nei territori della provincia bolognese. Dopo un’introduzione della coordinatrice Silvia Festi, i vari aspetti e le diverse tappe dell’accoglienza sono trattate dai diversi operatori impegnati nel lavoro sul campo, raccontando le difficoltà, le complessità, le soluzioni messe in campo e le metodologie elaborate.

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