Grazie all’intervento di Avvocato di strada e Asgi sono stati reinseriti nelle graduatorie per le case comunali i cittadini extracomunitari discriminati per la mancanza di documenti difficilissimi da ottenere

Nel Comune di Genova le persone senza dimora di provenienza extra UE erano escluse dalla possibilità di ottenere una casa di edilizia pubblica. 

Per avere diritto ad un alloggio di edilizia pubblica nel proprio Comune occorre avere i requisiti indicati in un apposito bando. Si effettua una domanda e si viene inseriti nella relativa graduatoria. Se si ottengono abbastanza punti la casa viene assegnata.

Peccato che il bando del Comune di Genova preveda, fra i diversi requisiti, (ex articolo 5 della Legge Regionale 10 del 29 giugno 2004 requisito n. lett d.) che la persona che fa richiesta non possegga “diritti di proprietà o di altri diritti reali di godimento su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare ubicati all’estero. I cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea devono possedere al momento della presentazione della domanda la documentazione che attesti che tutti i componenti del nucleo familiare richiedente non posseggono alloggi adeguati nel Paese di provenienza.

Seppur sulla carta possa apparire una richiesta semplice, e magari anche legittima, questo ultimo requisito che riguarda i cittadini non UE equivale sotto tutti i punti di vista ad uno sbarramento in ingresso insormontabile: è infatti estremamente difficile, se non impossibile, per gran parte di queste persone dimostrare tale “non possesso” di proprietà nel proprio paese di origine. Parliamo di paesi, infatti, in cui spesso il sistema catastale neppure esiste. O dove magari è anche possibile ottenere una certificazione di questo tipo ma solo a costo di lunghi e complessi iter e che richiedono forzatamente la presenza in loco di una persona che possa svolgere le pratiche…

Quest’ultimo elemento ha una notevole rilevanza dal momento che molte persone di provenienza extra UE sono arrivate in Italia in giovanissima età, magari in fuga da guerre o carestie, e da decenni non hanno più alcun contatto (né familiare né burocratico) con il proprio paese d’origine. Inoltre, anche laddove queste persone riuscissero avventurosamente ad entrare in possesso di un documento attestante la NON proprietà di immobili nel paese di provenienza, questo andrebbe tradotto in lingua italiana e legalizzato, attività che possono facilmente divenire lunghe, complesse e dispendiose. 

Il discrimine nei confronti dei cittadini extra UE si evince ancora di più dal fatto che per i cittadini italiani, con riferimento al medesimo requisito, è sufficiente una mera autocertificazione che attesta il non possesso di proprietà.

A causa della certificazione mancante, e di questo subdolo ostacolo, negli ultimi anni molte persone non appartenenti all’UE sono rimaste di default escluse dalla graduatoria per le case comunali nel Comune di Genova.

Alcune di queste persone senza dimora, per le quali la casa di edilizia pubblica sarebbe una incredibile svolta nella vita, si sono affidate a noi per cercare di vedere ristabiliti i propri diritti. Marocco, Brasile, Ecuador, Haiti, Gambia sono solo alcuni dei loro diversi paesi d’origine. Tra loro, c’era persino una signora che ha ottenuto da anni la cittadinanza italiana e che dunque non avrebbe dovuto avere l’onere di dimostrare il non possesso di proprietà nel paese d’origine, ma che si era vista rigettare la richiesta proprio per questo motivo.

Nel giugno 2021, coordinati dall’Avv. Emilio Robotti, e in collaborazione con i volontari di A.S.G.I. Genova, abbiamo quindi provveduto a depositare diversi ricorsi amministrativi in opposizione alla graduatoria provvisoria che escludeva, a nostro modo di vedere in maniera del tutto irragionevole e discriminatoria, coloro i quali non avevano presentato la documentazione di non possesso di immobili nel proprio paese di origine. Inoltre, a fine luglio scorso, il coordinatore di A.d.S. Genova insieme agli Avv. Alberto Guariso ed Avv. Elena Fiorini di A.S.G.I. hanno depositato un ricorso giudiziale contro la discriminazione nei confronti di Regione e Comune. 

Pochi giorni fa il Comune di Genova, attraverso la propria Direzione Politiche della Casa, preso atto dell’immotivata discriminazione, ha comunicato il reinserimento dei cittadini extra-europei che, sprovvisti della documentazione citata, erano rimasti esclusi dalla graduatoria provvisoria.  

Abbiamo dunque speranza di vedere i loro nomi inseriti nella graduatoria definitiva che è prevista per ottobre. 

Non sappiamo ancora se ai nostri assistiti verrà effettivamente assegnata una casa perché questo dipenderà da vari fattori e dai punteggi che otterranno. Intanto siamo felici di aver contribuito ad eliminare un ostacolo ingiusto e che abbiano ottenuto di essere in graduatoria. Averli aiutati a ristabilire un loro diritto e aver ripagato la fiducia che hanno riposto in noi resta sempre la soddisfazione più grande che possiamo ricevere attraverso il nostro operato da “volontari del diritto”

 

I volontari di Avvocato di strada Genova