Questo pomeriggio dalle 55 sedi italiane dell’Associazione Avvocato di strada sono state inviate via posta certificata delle lettere indirizzate a Ministero Interno, Prefetti, Presidenti di Regione e Sindaci per chiedere di non multare le persone senza dimora, di dare un tetto a queste persone e di assicurare loro il diritto alla salute.

“Si dice che di fronte all’emergenza sanitaria del Covid19 siamo tutti uguali – sottolinea Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus – ma purtroppo non è così. C’è chi ha la possibilità di curarsi, di mangiare con regolarità e di riposarsi e chi no. C’è, più semplicemente, chi può restare a casa per proteggersi dal contagio e chi una casa non ce l’ha. Dallo scorso 15 marzo abbiamo iniziato una campagna per attirare l’attenzione di istituzioni e cittadini sulla situazione delle persone senza dimora. Tante città ci hanno ascoltato e sono molte le soluzioni d’emergenza che sono state pensate per aiutarle ma non basta”.

“Stiamo raccogliendo tantissimi casi di denunce e sanzioni comminate a chi non può restare a casa perché una casa non ce l’ha, e i dati diffusi dalla Fio.PSD (Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora) e dalle associazioni ci dicono che tante persone che vivono in strada si stanno ammalando, non possono curarsi e possono essere loro stessi veicolo di contagio. Con le lettere inviate oggi, firmate da centinaia di avvocati volontari, praticanti e studenti di giurisprudenza di tutta Italia – abbiamo inviato nuovamente la nostra richiesta. Speriamo di essere ascoltati – conclude Mumolo – e che nell’emergenza gli ultimi non vengano dimenticati”.

La lettera inviata dai volontari bolognesi e replicata in tutte le 55 sedi italiane di Avvocato di strada

LE RISPOSTE ALLE NOSTRE LETTERE

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