Il tavolo degli interventi. Da sinistra Andrea Piqué dell’Associazione Avvocato di strada, Girolamo Grammatico, presidente dell’Associazione “Casa di cartone”, e Frate Antonino, responsabile de “La mensa del Povero”

Mancano solo trenta giorni alla Notte che, il prossimo 17 ottobre, porterà di nuovo allo scoperto le associazioni e i volontari che durante l’anno dedicano il proprio tempo e le proprie energie a chi è costretto a vivere senza un tetto sulla testa

Il countdown è iniziato. Mancano solo trenta giorni alla Notte che, il prossimo 17 ottobre, porterà di nuovo allo scoperto le associazioni e i volontari che durante l’anno dedicano il proprio tempo e le proprie energie a chi è costretto a vivere senza un tetto sulla testa. La Notte dei Senza Dimora ritorna così, con il tradizionale intento di “informare, denunciare e condividere” con le amministrazioni e la cittadinanza il tema del disagio abitativo e dell’emarginazione sociale. Ovviamente non solo a parole: dormire per una notte sull’asfalto sarà anche quest’anno il gesto simbolico di chi “rifiuta la miseria”.

COME NASCE – Si definiscono “un manipolo di volontari, dissidenti e semplici ma indignati cittadini” i volontari che, da undici anni a questa parte, tentano l’impossibile in diverse piazze italiane: trascinare e convincere i passanti a dormire per strada. L’occasione è una ricorrenza, data dalla giornata mondiale Onu contro la povertà, che cade ogni 17 ottobre dell’anno, ribattezzata dalle associazioni “Giornata del rifiuto della miseria”. Ma è anche un evento ideato dall’associazione Insieme nelle Terre di Mezzo, che trae ispirazione dall’Euro sleep-out, il meeting per addetti ai lavori nel campo dei senza dimora, che in origine culminava con una notte all’addiaccio. Sulla scia di quell’esperienza, ogni anno i volontari ritornano in piazza con un’iniziativa che “certamente non vuole essere un’occasione di assistenza ai senza dimora”. Ma piuttosto un momento di incontro e confronto principalmente rivolto ai cittadini e all’opinione pubblica.

LA NOTTE ROMANA – La dodicesima edizione della Notte romana si terrà anche quest’anno, a cavallo fra il 17 e il 18 ottobre, nel cuore di San Lorenzo, in piazza dell’Immacolata. “Gli obiettivi – spiega in conferenza stampa il coordinatore dello Sleep out romano, Girolamo Grammatico – sono per tradizione tre, ovvero informare, denunciare e condividere”. In piazza, dunque, con gli stand delle associazioni che distribuiranno materiale informativo, relativo al lavoro annuale di chi opera a stretto contatto con chi vive ai margini della società. “Ma saremo in piazza anche per denunciare”, precisa Grammatico, “e cercare l’eterno dialogo con gli amministratori pubblici, affinché diano conto ai cittadini delle politiche a favore dei senza dimora”. E infine condividere insieme il disagio di chi si ritrova a dormire per strada. Il tutto in una notte che trascorrerà comunque all’insegna della festa con musica, danza e una cena sotto le stelle, offerta come ogni anno, dalle associazioni di volontariato (www.lanottedeisenzadimora.it).

WEEK END OUT, WE CAN SLEEP – La Notte però sarà preceduta da una serie di iniziative pensate appunto per “avvicinare, condividere e agire”. “Le parole sono azioni” è infatti il titolo del convegno con i senza dimora che si terrà il 6 ottobre presso il Centro d’Accoglienza Madre Teresa di Calcutta (via Assisi, 39) e che vuol far riflettere, insieme ad ospiti d’eccezione, sul rapporto che intercorre tra l’uso, talvolta errato, di uno specifico linguaggio e le prassi adottate in un determinato ambito. Per chi poi è interessato a vivere un’esperienza di volontariato nella Capitale, il coordinamento romano della Notte mette a disposizione un “pacchetto vacanze”, un “social box” che, spiega Frate Antonino di Opere Antoniane Onlus, “vuole scimmiottare i più comuni smart box, ma è un modo originale per vivere un’esperienza particolare dal 15 al 17 ottobre”. Il pacchetto vacanza “Week end out, we can sleep” offre a costo zero una mezza pensione ai 20 fortunati volontari disposti a mettersi in gioco per la Notte dei Senza Dimora (info e iscrizioni via mail a: opereantoniane@yahoo.it).

LO SPORTELLO LEGALE PER I SENZA DIMORA – Felice di aderire all’iniziativa per il quarto anno consecutivo è Andrea Piquè dell’associazione Avvocato di strada, attiva sul territorio capitolino con uno sportello legale che offre consulenza gratuita alle persone senza dimora. È proprio lui a ricordare che “il numero delle persone assistite è in continua crescita”. Oltre 2.300 quelle assistite a livello nazionale e oltre 200 quelle assistite a Roma. “Ma l’elemento che dovrebbe far riflettere – spiega – è che ci sono sempre più cittadini italiani che si rivolgono allo sportello, fra loro c’è chi è finito per strada a causa della perdita del lavoro, chi invece ha dovuto affrontare le spese di un divorzio, una separazione e non è più riuscito a venirne a capo e poi – continua – pensionati che non arrivano alla fine del mese”. In base all’ultimo rapporto calcolato su base nazionale, sebbene i senza dimora assistiti siano in maggioranza cittadini extracomunitari (59%), molti risultano essere di nazionalità italiana (31%), seguiti da una percentuale più bassa di cittadini comunitari (10%). “Nella maggior parte dei casi – continua Piqué – si tratta di pratiche di diritto amministrativo (50%, ndr), poi ci sono quelle di diritto civile (35%, ndr) e infine le pratiche di diritto penale che rappresentano la percentuale più bassa (15%, ndr)”.
di Eleonora Farnisi
Nuovo Paese sera


RADIO RADICALE

Al termine della conferenza stampa di presentazione della “Notte dei senza dimora” 2012 Radio Radicale ha intervistato Girolamo Grammatico, presidente dell’Associazione “Casa di cartone”, Andrea Piqué dell’Associazione Avvocato di strada e a Frate Antonino, responsabile de “La mensa del Povero”
Ascolta l’intervista:
http://www.radioradicale.it/scheda/360545