“Diritto alla residenza, diritto di famiglia, fogli di via, tutela di persone vittime di violenze e aggressioni, diritto dell’immigrazione. Anche quest’anno – prosegue l’avvocato Mumolo – le nostre attività hanno riguardato a 360 gradi pratiche di tutte le aree giuridiche. La residenza anagrafica rimane, come sempre, il tema maggiormente trattato dai nostri volontari. Come dimostrano i dati, infatti, la tematica è oggetto di quasi la metà delle complessive pratiche di diritto civile seguite dall’associazione sul territorio nazionale. Le pratiche di diritto penale, pari al 7,4% del totale, invece, rappresentano le problematiche meno affrontate dai nostri volontari. Come sempre, anche se troppo spesso si pensa il contrario, i nostri assistiti nella stragrande maggioranza non sono persone con chissà quali carriere criminali alle spalle, ma cittadini colpevoli solo di essere poveri, che prendono multe o fogli di via solo perché nessuno li vuole vedere”.
“Il 2020 ovviamente – ricorda Mumolo – è stato anche l’anno della pandemia, che ci ha obbligato per lunghi mesi a tenere chiusi i nostri sportelli. Per questo il numero delle pratiche da noi aperte nello scorso anno è stato inferiore ad altri anni. Paradossalmente, però, mentre cercavamo nuove modalità di intervento e ci inventavamo sportelli itineranti e assistenza via Zoom….i bisogni dei nostri assistiti si sono esponenzialmente moltiplicati. Nei mesi del lockdown i dormitori sono stati chiusi, i servizi hanno funzionato a singhiozzo e chi viveva in strada perché non aveva una casa ha preso multe e denunce. Per questo abbiamo lanciato numerose campagne perché il governo nazionale e le regioni non dimenticassero gli ultimi”.
“Purtroppo in questo periodo è cresciuta, anche legislativamente, l’offensiva di una parte di società che fa dell’esclusione, della lotta fra poveri, la sua unica pratica politica. Basta guardare gli effetti dei cosiddetti “Decreti sicurezza” e la battaglia giudiziaria che ne è scaturita e di cui diamo conto nel Bilancio sociale. Il rischio è che adesso questa dinamica possa aggravarsi, anche solo a causa delle conseguenze economiche della crisi sanitaria. Diventerà forse più difficile tutelare i diritti dei deboli. Noi – conclude Antonio Mumolo – continueremo a farlo con tutta la nostra passione. Perché come in maniera straordinaria comunica l’illustrazione che Mauro Biani ci ha voluto donare e che abbiamo usato come copertina del nostro bilancio, non esiste un alto e un basso, chi aiuta e chi è aiutato. Aiutarci a vicenda ed essere solidali tra noi è forse il senso più profondo della nostra umanità”.