“Nel Comune più chic d’Italia è in vigore un’ordinanza che vieta qualsiasi tipo di richiesta di elemosina, anche quella non molesta. È un’ordinanza illegittima che deve essere ritirata o modificata. Abbiamo dato al Sindaco 15 giorni per farlo: in caso contrario, agiremo in sede legale”.
Così Antonio Mumolo, Presidente dell’Associazione nazionale Avvocato di strada, che ha appena inviato una diffida al Comune di Portofino.
“È una storia che conosciamo fin troppo bene. Molti comuni – sottolinea Mumolo – pensano di poter vietare per legge la povertà. I poveri danno fastidio e sono brutti da vedere, ma è difficile pensare a progetti di accoglienza e solidarietà per aiutarli a rifarsi una vita e magari trovare un lavoro e una casa. È molto più immediato firmare un’ordinanza che multa chi si “azzarda” a mostrare il proprio stato di bisogno e magari chiede l’elemosina senza dare fastidio a nessuno. In Italia però queste ordinanze sono illegali”.
“Noi crediamo che i comuni debbano combattere la povertà, non i poveri. Vietare l’accattonaggio non molesto – dice ancora Mumolo – significa accanirsi contro le condizioni stesse di fragilità delle persone, e non contro un comportamento illecito. La giurisprudenza del Consiglio di Stato è assolutamente univoca sul punto, e abbiamo riportato sonanti vittorie ogni volta che abbiamo intentato un ricorso contro comuni che avevano adottato ordinanze identiche a quella di Portofino”.
“In Italia non può essere reato stendere una mano per chiedere da mangiare. A Bologna padre Marella, ogni giorno, chiedeva l’elemosina in via Orefici. Oggi è stato beatificato. Volete multare anche lui? Confidiamo nella buona volontà del Comune di Portofino e siamo certi che vorrà accogliere la nostra diffida in tempi brevi. Se non sarà così – conclude Mumolo – proporremo ricorso straordinario al Presidente della Repubblica chiedendo di annullare un provvedimento contrario alla legge e che non fa onore al Comune di Portofino”.