“Radio Piazzetta” è una redazione nata nel centro diurno “La piazzetta” di Milano. Il progetto, promosso da Caritas Ambrosiana, ha l’obiettivo di favorire l’inclusione di persone in condizioni di marginalità sociale.

Ogni venerdì pomeriggio alcuni ospiti del centro si incontrano per registrare una puntata che viene poi trasmessa sui canali di ShareRadio. È possibile ascoltare tutte le puntate a questo link.

Dal novembre 2024, le ragazze del servizio civile ddi Avvocato di strada Milano partecipano alla realizzazione di alcune puntate della radio per far conoscere la nostra esperienza. Ce ne parla Marina, una di queste volontarie.

RADIO PIAZZETTA: FREQUENZE DI UMANITÀ

La porta è quella rossa. È la porta a vetri con il cornicione rosso, via Sammartini 116. Mi sbaglio sempre. Aspetto Maria e le faccio rivivere un deja voux della settimana precedente. Ma la porta è questa? Sì, Mari, è sempre la stessa. Siamo in ritardo? Tranquilla, ho avvisato Michele. E poi tanto dopo di noi arriverà E.

Abito dall’altra parte della città, ma amo camminare. Ci metto una mezz’oretta per arrivare a Sempione, lo attraverso e mi dirigo in via della Moscova. Proseguo tra i fiori di Gioia e arrivo a Centrale. La mia prima volta al Sammartini sono arrivata con parecchio ritardo: via Sammartini è lunghissima.

Dalla stazione centrale FS inizio a camminare costeggiando la ferrovia, che rimane in alto sulla mia destra. In basso, sempre sulla destra, un marciapiede infinito che accoglie qualche viaggiatore, che trascina la valigia sperando in un ritardo del treno, e qualche volontario. Hanno una casacca bianca, devono essere di Progetto Arca.

Qualcuno invece ha appeso un tesserino, forse sono di Caritas. Ancora più in basso, sedute o sdraiate sul marciapiede, ci sono alcune persone, di ogni età e nazionalità, che hanno individuato nel Sammartini un punto di riferimento. Il Centro Sammartini è la porta di accesso ai servizi socio sanitari milanesi, rivolto a persone adulte in situazione di grave marginalità sociale. E i progetti che intendono attutire questa marginalità sono molteplici. Tra questi c’è Radio Piazzetta.
Ma se partecipassimo anche noi?

Da questa proposta di Maria sono passati diversi mesi. Mesi di camminate per Milano in direzione Sammartini, di puntate registrate, di poche foto scattate, di tante, tante e tante risate.
Quando Maria ha legato la sua bicicletta di fronte alla moto di Michele, suoniamo il campanello. Qualche volta ci apre V, di solito è Michele ad accoglierci.

Dal 2018 è l’educatore a cui è affidato il progetto. Ci accompagna nella sala registrazione, dove l’insegna di Radio Piazzetta è chiaro segnale che qui si fa sul serio. A conferma di questa tesi, un tavolo rotondo che sostiene microfoni e cuffie professionali. A darci il benvenuto c’è sempre il nostro Mitico. E in quel momento partono i sorrisi che per un paio d’ore nessuno di noi riuscirà a contenere.

Le rubriche settimanali lasciano oggi spazio ad un’intervista speciale: sono venuti a trovarci gli amici di Ciclochard, un’associazione di volontariato che su Milano contribuisce ad offrire un’attività lavorativa a persone senza fissa dimora (li potete trovare al Casello San Cristoforo!). Siamo ancora in attesa di E, di solito puntualissima nel suo ritardo. Ma è più che giustificata: ce lo spiegherà meglio nella sua rubrica delle disavventure sui mezzi di Milano.

Ho imparato a conoscere Milano anche in questo modo. Ho scoperto la direzione di bus e tram dai numeri infiniti. Ho ascoltato V, che mi ha dipinto nella mente la Milano notturna, quella che lui netturbino vede e ascolta. Ho letto gli articoli di Carte Bollate, la rivista dell’omonima casa circondariale, e in particolare quelli di M. Ho scoperto grazie a G moltissimi centri diurni e associazioni del territorio. Ho ascoltato F, che ha una memoria prodigio e ci racconta la storia di ogni angolo di Milano. Partecipa alle attività dei Gatti Spiazzati, guide turistiche per una Milano più inclusiva.

Ma voi lo sapevate che la prima Statua della Libertà si trova proprio a Milano? La memoria di F si muove poi verso un’altra grande passione: la musica. Conosce la classifica di ogni Sanremo dalla prima edizione. Ed è proprio la musica che funge da costante nelle nostre puntate. Ad ogni intervento corrisponde una canzone. Ché in fondo siamo pur sempre un canale radio. Un radio in cui non si trasmette in diretta, ma si lasciano comunque i fuori onda più inaspettati. In cui non si discute di politica o di massimi sistemi, ma in cui si può parlare anche per un’intera puntata di biciclette. O di pullman e degli scioperi di Milano. Dove anche la musica parla di biciclette – ma lo sapevate che anche J-ax ha scritto una canzone di elogio del mezzo più amato dai Milanesi? E’ una radio che intrattiene sì gli ascoltatori, ma, ancor prima, tutte le persone che si siedono davanti al microfono. Perché Radio Piazzetta parla di loro. Di persone che vivono una vita “sotto la stazione di via Sammartini”. Non in senso letterale, non tutti almeno.

C’è una Milano che viaggia, in tutti i sensi. Viaggia economicamente. Viaggia per le strade affannandosi alla ricerca della performance più produttiva. Viaggia sui treni che percorrono la ferrovia sopra il Centro Sammartini, per studio, lavoro, per vacanza. E poi c’è la Milano inclusiva, che sotto quella ferrovia accoglie chi la Milano che eccelle sembra essersi dimenticata. Nelle puntate di Radio Piazzetta si fa spazio ad ogni realtà che cerca di rompere questo atteggiamento di indifferenza verso chi si trova ai margini della società. C’è stato, per tutto quest’anno, spazio anche per la nostra associazione. In una delle prime puntate a cui abbiamo partecipato, abbiamo ascoltato la storia di E, figura di riferimento della nostra sede Bolognese e testimonianza di una rinascita possibile.

Forse Radio Piazzetta non ha la pretesa di rinascita o rivoluzione della vita di chi accoglie nei suoi spazi. Ma rappresenta senza dubbio un tassello originale nel percorso di risocializzazione di molte persone. Originale perché non scontato: non risponde ai bisogni di assistenza primaria che molte associazioni, per fortuna, offrono. Ma si spinge oltre, alla ricerca di un coinvolgimento cognitivo ed emotivo delle persone che si siedono davanti al microfono. Un canale radio rompe le distanze spaziali e raggiunge tutti coloro che vogliono sostenere il progetto. A rompere le distanze sociali è lo strumento prezioso della musica, da sempre linguaggio universale in grado di superare ogni barriera.

Sentiamo il citofono suonare. Ecco E. Che dite la mettiamo una canzone di Don Backy? Certo! Ma noi lo sappiamo che il cuore di E batte per lui e per lui soltanto: è sulle note di Massimo Ranieri che la puntata può avere inizio.

Marina Toniato
Volontaria Servizio Civile
Avvocato di strada Milano