“Le persone senza dimora hanno tanti problemi, perché dovremmo occuparci anche di discriminazioni per orientamento sessuale o per identità di genere?”. E’ questo l’incipit di “Una strada diversa II. Homelessness e persone LGBT”, un report di ricerca-azione pubblicato dall’Associazione Avvocato di strada Onlus al termine di un progetto finanziato dalla Chiesa Valdese con i fondi per l’8×1000 e che ha visto la collaborazione di operatori, ricercatori e formatori di varie associazioni di Bologna, Milano, Torino e Genova”. A darne notizia, nel giorno della Giornata Mondiale contro l’Omofobia e la Transfobia, è Antonio Mumolo, presidente della Onlus che lotta per l’affermazione dei diritti degli ultimi.
“La risposta alla domanda con la quale inizia la nostra pubblicazione è semplice: ci siamo voluti occupare di questo tema perchè le discriminazioni per orientamento sessuale o di identità di genere causano grandi sofferenze, provocano passività o aggressività nelle persone e possono essere cause importanti di esclusione. Secondo una ricerca sui ragazzi di San Francisco e New York di qualche anno fa – sottolinea l’avvocato Mumolo – gli adolescenti LGBT in strada costituirebbero il 40% dell’intera popolazione homelessness: un dato inaspettato e forse per molti sorprendente, che non può dipendere da un caso. Orientamento sessuale e identità di genere sono fattori ancora stigmatizzanti nella nostra società e possano costituire la causa, o almeno una concausa, della vita in strada”.
“Il nostro impegno su questo fronte – prosegue l’avvocato Mumolo – è iniziato nel 2014 e aveva già portato alla creazione di un team di avvocati esperti di queste tematiche e ad una prima pubblicazione che aveva inquadrato il problema e che aveva mostrato che le persone homeless LGBT+ hanno bisogni e problemi specifici, che spesso non trovano risposta nella rete dei servizi della grave emarginazione adulta. Con questa seconda pubblicazione, sottotitolata “Report di una ricerca-azione e guida ai processi di cambiamento per servizi più inclusivi verso le persone homeless LGBT+” proviamo a fare un ulteriore passo, dando suggerimenti e indicazioni alle istituzioni più sensibili su questi argomenti, agli operatori dei servizi e ai cittadini che vogliono saperne di più”.
“Il nostro più grande ringraziamento – conclude Mumolo – va alla Chiesa Valdese che ha voluto sostenere il nostro progetto. Ringraziamo anche tutti gli operatori e i volontari che hanno portato il proprio contributo al nostro progetto partecipando alle nostre attività e ai 13 incontri di formazione che si sono succeduti a Bologna, Milano, Torino e Genova durante l’anno”.
La pubblicazione, che verrà distribuita gratuitamente in 5000 copie, è disponibile in formato PDF
Le copie cartacee della pubblicazione possono essere richieste scrivendo a unastradadiversa@avvocatodistrada.it o chiamando lo 051227143
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