Mercoledì 11 novembre alle h.19.30 presso la sede di Avvocato di strada Lecce, in via Tasselli 10, Lecce, si terrà la proiezione del film Leone d’Oro a Venezia ’85 “Senza tetto né legge”. Seguirà dibattito libero sui temi proposti nel film e sulle attività dei volontari di Avvocato di strada.

Avvocato di strada Lecce
presenta

Mercoledì 11 novembre ore 19.30
c/o Migrantes, via Tasselli 10 Lecce

PROIEZIONE DEL FILM

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“Senza tetto né legge”
di Agnès Varda (Francia 1985)

Seguirà dibattito libero sui temi proposti nel film e sulle attività dei volontari di Avvocato di strada

Iniziativa organizzata nell’ambito del progetto “Diritti a Sud” finanziato dalla Fondazione con il SUD

La trama del Film:

“Senza tetto né legge” è l’opera che ha segnato il ritorno al lungometraggio di fiction per la regista e sceneggiatrice francese Agnès Varda, che nel decennio precedente si era dedicata quasi esclusivamente a documentari e cortometraggi. Accolto dalle lodi della critica al Festival di Venezia del 1985 e premiato con il Leone d’Oro come miglior film, “Senza tetto né legge” è incentrato sul personaggio di Mona Bergeron, una giovane vagabonda refrattaria a qualunque responsabilità o legame, interpretata dall’attrice Sandrine Bonnaire, scoperta un paio d’anni prima da Maurice Pialat con “Ai nostri amori”.

Il film si apre con il ritrovamento del cadavere di Mona all’interno di un fosso, in aperta campagna, dove la ragazza ha trovato la morte a causa del gelo notturno. A partire da questa scena, la regista ripercorre in un lungo flashback gli ultimi giorni di vita di Mona, le sue peregrinazioni nella provincia francese e gli incontri con vari personaggi. E sono proprio costoro, rivolgendosi direttamente alla macchina da presa, ad offrire uno sguardo parziale e frammentario sulla giovane Mona: una creatura solitaria e sfuggente, priva di un passato e senza famiglia né radici, descritta dalla Varda con una tenerezza che rifugge qualsiasi tentativo di giudizio morale.

Con un approccio solo apparentemente documentaristico, Agnès Varda ci restituisce così il ritratto di un personaggio accattivante ed enigmatico, che rifiuta ogni legame senza per questo porsi come una ribelle, e che vive la propria solitudine come una scelta esistenziale le cui motivazioni sono lasciate alla libera interpretazione dello spettatore. Ottima prova della protagonista Sandrine Bonnaire, che per il ruolo di Mona ha ottenuto il premio César come miglior attrice.