Stamane il Tribunale di Bologna ha accolto il ricorso di un richiedente asilo, domiciliato a Rimini, che nei mesi scorsi aveva chiesto la residenza in anagrafe. La domanda era stata rigettata sulla base della normativa del Decreto Sicurezza, ma il ricorrente – assistito dai volontari dello sportello di Rimini di Avvocato di strada si era rivolto ai Giudici.
Commenta l’Avvocato Diego Montemaggi, volontario dell’Associazione, che rappresentava il richiedente asilo nel ricorso: “In questo procedimento si era costituito solo il Ministero dell’Interno, ma non il Comune di Rimini, che aveva invece deciso di restare contumace. La stessa Amministrazione aveva inoltre aggiunto che, al pari di altri Comuni, come per esempio quello di Cesena, qualora l’esito del ricorso fosse stato positivo avrebbe provveduto a dare la possibilità a tutti i richiedenti asilo di iscriversi in anagrafe senza passare dal Tribunale. Ci aspettiamo che ora dia seguito alla promessa fatta”.
Nel 2019 diverse associazioni e realtà riminesi, tra cui Rimini Umana, avevano sostenuto una campagna di raccolta firme proprio per chiedere che il Comune riconoscesse l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo presenti in città.
Il coordinatore dello sportello di Rimini, Patrick Wild, aggiunge: “Accogliamo con gioia e soddisfazione la notizia, dal momento che ora tanti altri richiedenti protezione internazionale, già presenti da anni sul territorio di Rimini, potranno finalmente ottenere la residenza e accedere a numerosi servizi che fino a questo momento erano stati loro negati. Assieme al recente provvedimento di “regolarizzazione” annunciato dalla Ministra Bellanova, si tratta di far rientrare le persone nel circuito della legalità, senza alimentare il sottobosco illegale di compravendita di false residenze che purtroppo ancora esiste”.
Concludono dall’Associazione: “A parte Rimini, è ancora pendente il reclamo (“appello”) sul diritto alla residenza dei richiedenti asilo nel Comune di Riccione, contro il quale avevamo ottenuto la prima sentenza positiva anno scorso. Ma siamo pronti a far valere questo riconoscimento e diritto anche negli altri Comuni della Provincia di Rimini che ancora lo negano”.
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