Rinnovata nel mese di settembre la collaborazione tra l’Istituto Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà e l’Associazione Avvocato di strada ODV
Roma, 31 ottobre 2024 – È stato sottoscritto ad agosto – e ratificato con deliberazione n. 291 del 18 settembre 2024 – il protocollo di collaborazione tra INMP – Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà e l’Associazione Avvocato di Strada ODV. Il protocollo, avente durata triennale, rinnova l’accordo per l’attività di uno sportello di consulenza legale gratuita in favore delle persone senza dimora.
Lo sportello, gestito da avvocati e volontari dell’Associazione, ha sede presso i locali del Poliambulatorio INMP di Trastevere ed è organizzato per offrire servizi di orientamento, facilitazione e supporto per l’accesso ai servizi, alle prestazioni e ai mezzi di tutela offerti in favore delle persone in condizioni di fragilità. Lo sportello è aperto tutti i martedì, dalle 14.30 alle 17.00, e vi si accede direttamente, senza prenotazione.
L’Associazione Avvocato di strada, i cui sportelli sono attivi in molte città italiane, è stata individuata nel 2020 a seguito di un avviso pubblico per la co-progettazione con enti del terzo settore. L’Associazione si propone di consentire un effettivo accesso alla giustizia alle persone che vivono in strada, garantendo un’assistenza legale gratuita a chi vive in situazioni di grave marginalità sociale e si vede privato dei diritti fondamentali.
L’INMP è lieta di poter continuare una collaborazione cardine per il perseguimento del complessivo miglioramento, in un’ottica olistica, della tutela della salute e della garanzia dei diritti delle persone senza dimora e, più in generale, dei più vulnerabili. È obiettivo dell’Istituto quello di sviluppare, grazie all’attiva collaborazione con l’Associazione Avvocato di strada, lo sportello quale modello di collaborazione organizzativa e operativa replicabile, esportando le buone pratiche su altri territori, con particolare attenzione alle zone a maggior deprivazione socio-economica.
Tale protocollo sottolinea, ancor di più, l’importanza strategica che ricoprono gli enti del terzo settore e la necessità di coinvolgerli attivamente in materia di salute e contrasto delle disuguaglianze.
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