Sfruttamento del lavoro nero, caporalato. I legali di Avvocato di strada Foggia sono riusciti ad ottenere una piccola grande vittoria nel cosiddetto “Ghetto” di Rignano, una moderna “bidonville” fatta di costruzioni in lamiera, cartone e legno a pochi chilometri da Foggia. Nel ghetto vivono centinaia di persone che ogni ogni giorno, per una paga da fame, si spezzano la schiena nella raccolta dei pomodori. Ibra, un ragazzo che vive a Rignano, aveva lavorato una settimana ma, come spesso capita, non era stato pagato dai suoi datori di lavoro che, sicuri nella propria impunità, erano convinti di poterla fare franca anche stavolta come mille altre volte. Ibra ha preso la difficile decisione di denunciare e grazie ad un caso fortunato (ricordava la targa del trattore con cui aveva lavorato e la targa non era intestata come succede di solito a dei prestanome) e al lavoro appassionato dell’Avv. Claudio De Martino, di Avvocato di strada Foggia, è riuscito ad ottenere i suoi soldi. Ora altri cinquanta uomini hanno deciso di seguire il suo esempio.
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Uno Mattina estate: Padre Arcangelo Maira parla del campo Io Ci sto al Ghetto di Rignano, della storia di Ibra e dell’azione degli avvocati di strada.
RASSEGNA STAMPA
La storia di Ibra pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno
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