Sanzioni “contro la povertà”, fogli di via, padri separati che finiscono in strada, decreti di espulsione, permessi di soggiorno, problematiche legate alla patria potestà e ai figli minori, sfratti, aggressioni subite. Sono questi alcuni dei principali casi seguiti dai legali volontari dell’Associazione Avvocato di strada Onlus che sabato scorso, nel corso del convegno “I diritti al tempo della crisi”, ha presentato il rapporto annuale delle proprie attività.

> Il rapporto 2011 di Avvocato di strada (PDF)

“Durante l’anno 2011, – afferma Antonio Mumolo, presidente e fondatore dell’Associazione nazionale Avvocato di strada, – sono state aperte dai nostri avvocati volontari 2360 pratiche. Nei dodici mesi precedenti le pratiche erano state 2212: un incremento dovuto a fattori diversi, fra cui senza dubbio la crisi economica che ha indebolito ulteriormente categorie già fragili e ne ha create di nuove.”

“Dai dati globali emerge una prevalenza delle persone di origine extra-comunitaria (1392 pratiche, il 59% del totale), ma sono ancora in crescita gli italiani, che sono stati 732, pari al 31% del totale: erano stati 395 nel 2008. In crescita anche il numero delle pratiche che riguardano donne finite in strada e che sono state 779, pari al 33% del totale.”

> Alcune immagini del convegno “I diritti al tempo della crisi”

Il servizio del TG3 Emilia-Romagna dedicato al convegno

“I casi di diritto amministrativo costituiscono il 50% dell’attività dell’Associazione Avvocato di strada. Tra le pratiche di diritto amministrativo risaltano quelle relative ai diritti dei migranti: permessi di soggiorno, decreti di espulsione, asilo politico e protezione sussidiaria, ricongiugimenti familiari e cittadinanza sono ben 902. I 351 casi relativi all’asilo politico e alla protezione sussidiaria sono indicativi dello stato d’abbandono in cui versano le persone che arrivano in Italia in fuga da paesi in guerra. Sono da segnalare inoltre le pratiche relative ai fogli di via (68), le pratiche per indebitamenti e cartelle esattoriali e le “sanzioni contro la povertà”: 33 persone nel corso del 2011 si sono rivolte agli avvocati di strada perché erano state multate per aver chiesto l’elemosina, per vagabondaggio o per aver mangiato e dormito per strada.”

“Tra le pratiche di diritto civile le due maggiori casistiche riguardano il diritto alla residenza e il diritto del lavoro: quello della residenza è, purtroppo, un problema “storico” per le persone senza dimora in quanto dalla residenza discendono fondaamentali garanzie quali il diritto alla salute, al lavoro, all’assistenza sociale e previdenziale. 119 persone di varie città d’Italia hanno avuto bisogno di assistenza legale per far valere un diritto che gli era negato e che i comuni dovrebbero tutelare per l’importanza che esso riveste per la vita delle persone. Sono invece 131 le persone che si sono rivolte agli sportelli di Avvocato di strada per
problematiche connesse al lavoro: un numero senza dubbio legato al perdurare della crisi economica.”

“Le pratiche di diritto penale sono solo il 15% dell’attività di Avvocato di strada. Tra i casi più frequenti relativi al si segnalano i procedimenti in qualità di persona offesa: ben 63 persone nel corso del 2011 hanno avuto bisogno di una tutela legale perchè sono stati aggredite, minacciate e derubate perchè dormivano in strada. Gli stessi casi erano stati 48 nel corso del 2010. Una sensibile crescita che non può che destare preoccupazione.”

“Grazie alle inaugurazioni delle nuove sedi di Salerno, Vicenza, Piacenza, Venezia, Palermo, Catania e Siracusa sono diventate 26 le sedi dell’Associazione nazionale. Il rapporto 2011, che può essere scaricato dal sito web dell’Associazione www.avvocatodistrada.it, elenca anche i progetti, i convegni e i corsi di formazione organizzati dall’Associazione e rappresenta – conclude Mumolo – il piccolo contributo dato da tanti volontari e cittadini comuni per la costruzione di una società più giusta, in cui tutte le persone sono davvero uguali davanti alla legge e tutti i diritti sono ugualmente tutelati.”

Numeri in evidenza:

Gli italiani tutelati dall’Associazione nel 2011 sono stati 732. Erano stati 395 nel 2008.

> Ben 779 pratiche hanno riguardato donne sole o con figli minori.

> 119 pratiche hanno riguardato il diritto alla residenza anagrafica, senza la quale le persone perdono i diritti civili (diritto di voto, diritto alla salute, pensione, etc)

> 63 pratiche si riferivano a procedimenti che vedevano persone senza dimora come parte offesa e vittime di aggressioni, minacce, molestie
ecc.)

> 33 pratiche hanno riguardato delle sanzioni contro la povertà, ovvero multe elevate a persone colpevoli di vivere, mangiare e dormire in strada.

Riepilogo dei dati

Nel 2011 gli avvocati dell’Associazione hanno aperto un totale di 2360 pratiche.

> Distinzione per area giuridica
Totale delle pratiche di diritto amministrativo 1191 (50%)
Totale delle pratiche di diritto penale 356 (15%)
Totale delle pratiche di diritto civile 813 (35%)

> Distinzione per provenienza
Cittadini extracomunitari 1392 (59%)
Cittadini italiani 732 (31%)
Cittadini comunitari 236 (10%)

> Distinzione per genere
Uomini 1581 (67%)
Donne 779 (33%)

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