Giovedì, ore 9 del mattino come da un po’ di mesi a questa parte la sveglia me la dà il soffritto che sta rosolando nelle pentolone della cucina della mensa dove si fa lo sportello legale.

A Padova “le Cucine Economiche Popolari” è un’anomalia che da più di 20 anni garantisce pranzi e cene a tutte le persone che si trovano in difficoltà senza distinzioni di alcun tipo, perché si sa che sfortuna, come la fortuna, è cieca.

Entro nel “salotto” e con alcuni c’è un saluto d’intesa come tra chi alla fine si incrocia sempre nello stesso posto e per educazione si saluta, e poi come ogni giovedì parte il solito “Buongiorno Avvocato”..

Avvocato… mica sono avvocato io… anche se non nego che un po’ ti fa sentire importante.
Saluto in cucina e arrivo nella sala dove mi aspetta la nostra volontaria in assoluto più affezionata che da dieci anni ogni giovedì lo passa qui alla mensa a prestare servizio.

Non so se sia una mia fissazione ma faccio sempre molto caso a come sono arredati questi posti… spartani, un po’ casuali, arrangiati come viene, senza troppe pretese, come se l’ambiente dedicato ai “poveri” debba essere povero anch’esso…poi però, mi fanno sempre sorridere i poster enormi e scoloriti di spiagge bianche e palme, montagne innevate, foreste e fiori che ci sono tutt’attorno al perimetro della stanza che stridono come le unghie sulla lavagna.

Bè… dettagli o forse no, ma ora basta guardarsi in giro che c’è gente che aspetta.
La composizione delle persone che arrivano di solito a questo particolare sportello è molto varia: persone che vivono in strada da molti anni italianissime, stranieri che vivono qui da anni e richiedenti asilo, badanti che si sono ritrovate di punto in bianco senza casa e senza lavoro, comunitari che hanno perso la residenza.

Da molti anni esiste questo servizio, perciò siamo conosciuti dalle persone che vivono in strada e essendo poi all’interno della mensa riusciamo anche ad intercettare le richieste di chi magari vive solo un momento transitorio di difficoltà.

Spesso non è facile, bisogna essere chiari e precisi nelle risposte a quesiti legali ma allo stesso tempo pensare a tutte le possibili soluzioni a problemi correlati per fare in modo di dare sempre un quadro completo alle persone che si rivolgono a noi sulla rete cittadina di servizi, sempre più scarsa nella nostra città, a cui possono rivolgersi.

Le 11.30 arrivano di solito abbastanza svelte e come ogni buon giovedì che si rispetti arriva L. a salutarci.

Da quando abbiamo avviato la pratica per fargli ottenere la residenza come senza dimora quest’inverno, L. viene sempre a salutarci e a scambiare due parole con noi… ormai è una garanzia più o meno come il soffritto.

Si parla dei tempi della burocrazia, di dormitorio, del mare del Marocco, del fatto che lui non sappia cucinare e del perché io non abbia figli alla mia età…

Oggi in realtà è un giovedì non troppo ordinario in realtà perché abbiamo da festeggiare: dopo mesi di attesa è arrivata la risposta positiva dell’ufficio anagrafe e finalmente L. ha di nuovo una residenza.

E come promesso si va tutti assieme a fare colazione nel bar vicino.

Marta

Volontaria Servizio Civile Nazionale - Avvocato di strada Onlus