Un anno è terminato e la prima sensazione che mi pervade è quella di stanchezza, fisica ed emotiva, a testimoniare quanto questa esperienza sia stata per me così intensa.
Dal primo giorno di servizio ad Avvocato di Strada mi sono sentita a casa, nel posto giusto, come se i volontari padovani, il mio OLP, e ancor prima tutta la “squadra” bolognese, li conoscessi da sempre.
Ho trovato subito un ambiente vivo, aperto al confronto ed elettrizzante nella passione con cui questa associazione è nata e quotidianamente porta avanti la sua missione: un servizio di tutela, non solo legale, ma della persona a tutto tondo; un servizio che è diventato un punto di riferimento importante per i territori dove Avvocato di strada opera.
La passione non è una cosa scontata: soprattutto in ambito sociale dove i finanziamenti scarseggiano,dove il welfare vacilla e demanda sempre più spesso al volontariato, dove le volte in cui ti senti dire “non c’è niente da fare” sono troppe. La passione non è una cosa scontata e vivere questa esperienza con persone che, nonostante tutti gli ostacoli e le frustrazioni, sono sul campo ogni giorno mettendo a disposizione tutta la loro umanità e professionalità, è stata per me la ricchezza più grande.
Ed è per questo che vorrei ringraziare tutte le persone incontrate lungo questo cammino durato un anno: perché ognuna mi ha insegnato che il modo migliore per conoscere e vivere consapevolmente la propria città, la propria regione e il proprio paese è essere sempre pronti ad accogliere le storie di tutti e lottare perché vengano ascoltate.
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