Il giornale on line Andria Vita intervista l’Avv.Roberta Porro, coordinatrice di Avvocato di strada Andria
Un avvocato andriese nella task force “Presidio Lampedusa”
Una task force di avvocati per la piena tutela dei diritti umani. E’ questa l’idea del progetto “Presidio Lampedusa” ideato dal Consiglio Nazionale Forense con la sua Fondazione Scuola Superiore dell’Avvocatura, insieme all’Unione dei Fori Siciliani, che ha dato vita ad una squadra di avvocati che a rotazione sono presenti sull’isola da maggio ad ottobre, ovvero nel periodo di maggior concentrazione del fenomeno migratorio via mare.
Un avvocato andriese, Roberta Maria Porro, ha trascorso gli scorsi quindici giorni nell’isola di Lampedusa: «Il “Presidio Lampedusa” è stato ideato proprio per contribuire a far fronte all’emergenza umanitaria, toccando con mano la realtà dell’isola, vero simbolo di accoglienza e umanità per milioni di immigrati, al fine di comprendere al meglio il lavoro, le esperienze e le difficoltà di tutti gli operatori coinvolti e fornire loro risposte e strumenti adeguati e altamente competenti». Il “Presidio Lampedusa” fornisce consulenza di natura giuridica sulla corretta applicazione delle normative italiana, europea e internazionale – ha detto l’Avv. Porro – aggiornate con la più recente giurisprudenza, finalizzate alla piena tutela dei diritti umani in merito a questioni relative alla immigrazione via mare, anche in relazione ai casi concreti che vengono rappresentati dai soggetti istituzionalmente preposti alla gestione del fenomeno, quali la Capitaneria di Porto, l’Amministrazione locale e le Organizzazioni Non Governative.
«Le questioni sulle quali sono impegnati gli avvocati del Presidio Lampedusa – dice ancora l’Avv. Porro – affrontano vari temi, dalla drammatica evenienza della identificazione e sepoltura dei migranti morti in mare, alla esclusione della imputabilità per favoreggiamento per chi soccorre clandestini in mare, fino alle ipotesi di accesso protetto per richiedenti asilo in territorio europeo, nella convinzione, condivisa con gli operatori giuridici e istituzionali, che occorrerebbe modificare il sistema di ingresso e accoglienza, previsto dal cosiddetto ‘sistema Dublino’, prevedendo la possibilità di chiedere asilo presso le ambasciate europee e il rilascio di visti umanitari temporanei, prevedendo l’istituzione dei corridoi umanitari e rendendo la responsabilità condivisa fra gli stati dell’Unione, in luogo dell’attuale competenza dello Stato nel quale il migrante ha messo piede per la prima volta».
Un’esperienza forte che permette di toccar con mano la realtà di un’isola che da quando c’è l’operazione Mare Nostrum ha visto ridursi il numero di sbarchi ma che comunque resta la vera porta d’ingresso all’Europa: «E’ stata un’esperienza prima umana e poi professionale di altissimo valore personale – ha detto ancora l’Avv. Porro – c’è stato un solo sbarco importante nei giorni scorsi e l’emergenza è stata immediatamente tamponata. Ma è forte la sensazione di quanto l’isola sia proprio una porta d’accesso di grande rilevanza». Lo stesso Avvocato Porro, responsabile dello Sportello andriese di Avvocato di Strada, rilancia la necessità anche sui territori di accoglienza ed impegno: «Riapriamo lo sportello di Andria dopo una piccola pausa – ha concluso l’Avv. Porro – nella Parrocchia del Cuore Immaccolato di Maria dove è possibile chiedere tutela legale gratuita e qualificata per le persone senza dimora. Tutti abbiamo l’obbligo di fare la nostra parte e noi con tutto lo staff ci stiamo impegnando a fondo».
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