“3475 persone assistite gratuitamente in tutta Italia nel corso del 2015. Oltre settecento avvocati impegnati quotidianamente in 41 città italiane: se si tenessero per mano coprirebbero una distanza pari a quella di circa 17 campi da calcio. Oltre 2 milioni e 432mila euro il valore del lavoro legale messo gratuitamente a disposizione degli ultimi. Queste alcune delle cifre contenute nel bilancio sociale 2015 presentato oggi dall’Associazione Avvocato di strada Onlus. In una pagina memorabile del libro ‘L’avvocato di strada’, il protagonista ideato da John Grisham dice “Prima di tutto sono un essere umano. Poi un avvocato. E’ possibile essere entrambe le cose”. I numeri presentati oggi lo confermano”. Così Antonio Mumolo, presidente nazionale dell’Associazione.

ALLEGATO
Il bilancio sociale 2015 (PDF)

Ricorsi contro i fogli di via, problematiche familiari, sfratti, lavoro, sanzioni contro la povertà: rispetto all’anno 2014 si è verificata una crescita generale delle attività. In un anno le pratiche di diritto civile sono passate da 1502 a 1577, le pratiche di diritto dei migranti da 829 a 1074, le pratiche di diritto penale da 296 a 373. Le pratiche di diritto amministrativo invece sono passate da 330 a 451. Il 56% dei nostri assistiti è stato di provenienza extra UE, il 31% italiani, il 13% cittadini UE. Gli uomini sono stati 2530 (73% del totale), le donne 945 (27%).

“Tra le pratiche di diritto civile, – sottolinea Mumolo – le tre voci più considerevoli riguardano il diritto alla residenza, il diritto del lavoro e gli sfratti. Purtroppo non sorprende il dato relativo alla residenza, una delle storiche battaglie della nostra associazione. Da questo requisito, che viene perduto in poco tempo dalla quasi totalità delle persone che vivono in strada, discendono fondamentali garanzie quali il diritto alla salute, al lavoro, all’assistenza sociale e previdenziale. Ci sembra interessante sottolineare il dato relativo alle successioni e alle problematiche ereditarie. Nello scorso anno abbiamo seguito 42 pratiche di questo tipo. Molto spesso le persone che vivono in strada vengono dimenticate dalle proprie famiglie e devono lottare per far valere i propri diritti anche su successioni o eredità che potrebbero rivelarsi per loro determinanti e consentire loro di uscire dalla vita in strada”.

“Come negli anni passati, le problematiche penali trattate dai legali di Avvocato di strada sono un numero inferiore a quello delle pratiche di diritto civile o del diritto dei migranti: un dato che stupisce sempre chi non conosce a fondo la marginalità estrema e che smentisce il pregiudizio secondo il quale chi vive in strada sarebbe spesso autore di reati. E’ vero invece il contrario: chi vive in strada è spesso vittima di aggressioni perché è debole e indifeso e anche perché considerato “colpevole” di essere povero. Ben 83 persone nel 2015 hanno avuto bisogno di una tutela legale perché sono state aggredite, minacciate e derubate mentre dormivano in strada. Desta preoccupazione il fatto che questo numero è in netta crescita rispetto agli scorsi anni: dal 2013 (45 pratiche) sono più o meno raddoppiati”.

“Nel rapporto che abbiamo presentato oggi – conclude Mumolo – oltre alla descrizione delle nostre attività legali vengono elencate alcune delle principali iniziative realizzate, dei convegni che abbiamo promosso o che ci hanno visti protagonisti. Anche qust’anno, inoltre, abbiamo pubblicato il rendiconto economico delle nostre attività. La pubblicazione, consultabile nel nostro sito www.avvocatodistrada.it, è il nostro “bilancio sociale”, e rappresenta, anche attraverso numeri e dati, il nostro piccolo contributo alla costruzione di una società più giusta, in cui tutte le persone siano davvero uguali davanti alla legge e tutti i diritti siano ugualmente tutelati”.

DISTINZIONE PRATICHE PER AREA GIURIDICA
Totale delle pratiche di diritto civile 1577 (45%)
Totale delle pratiche di diritto dei migranti 1074 (31%)
Totale delle pratiche di diritto amministrativo 451 (13%)
Totale delle pratiche di diritto penale 373 (11%)
TOTALE 3475

LA PROVENIENZA DEGLI ASSISTITI
Cittadini extra UE 1946 (56%)
Cittadini italiani 1077 (31%)
Cittadini UE 452 (13%)
TOTALE 3475

DISTINZIONE PER GENERE
Uomini 2530 (73%)
Donne 945 (27%)
TOTALE 3475

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