25 gennaio 2019. Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada Onlus intervistato da Radio Cusano Campus
+++REDDITO. AVVOCATI STRADA: C’E’ SCOGLIO BUROCRATICO PER I SENZATETTO NON HANNO RESIDENZA, E NON POSSONO CHIEDERLO MA NE HANNO DIRITTO+++
(DIRE) Roma, 25 gen. – Antonio Mumolo, avvocato giuslavorista, e’ intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’e’ desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Universita’ Niccolo’ Cusano. Mumolo fa parte di ‘Avvocato di strada’, una rete di legali che si occupa delle persone in estrema difficolta’. Riguardo la possibilita’ che i senzatetto possano beneficiare del reddito di cittadinanza, Mumolo ha affermato: “Da quello che ho letto del decreto finora, e’ assolutamente possibile per i senzatetto richiedere il reddito di cittadinanza, con un enorme scoglio: da un lato potrebbero richiederlo perche’ non hanno reddito, ma se finiscono in strada perdono la residenza e la carta d’identita’ quindi non possono richiedere il reddito di cittadinanza. Bisogna quindi risolvere prima il problema della residenza per richiedere il sussidio. Il problema e’ gia’ risolvibile perche’ la normativa sulla residenza c’e’, ma c’e’ una forte resistenza da parte dei sindaci, ma c’e’ anche un rapporto con la poverta’ che non e’ univoco. Da una parte il governo fa il reddito di cittadinanza per sconfiggere la poverta’, ma dall’altra parte le ultime norme del decreto sicurezza sembrano invece andare contro la poverta’, perche’ per i clochard che occupano strutture abbandonate per proteggersi dal freddo, le pene sono state raddoppiate, si rischia da 2 a 4 anni di galera. E’ una pena enorme se consideriamo che per le lesioni personali la pena e’ da 1 a 3 anni. Poi c’e’ il reato di accattonaggio, per chi chiede l’elemosina, di cui non se ne sentiva il bisogno perche’ gia’ erano previste dalla legge pene per l’accattonaggio molesto e per lo sfruttamento di minori per l’accattonaggio. Queste norme sembrano quasi voler acuire questi problemi di poverta’. Ci sono persone senza fissa dimora che ci hanno chiesto informazioni sul reddito di cittadinanza e noi li indirizziamo verso i soggetti che possano seguirli in questa pratica. Stiamo lavorando anche ad una soluzione alternativa: se i comuni insistono a non dare residenza a queste persone, gli devono comunque fornire tutti i servizi di welfare sulla base del domicilio. Ma questa e’ una situazione un po’ farraginosa, noi lavoreremo per fargli ottenere la residenza e il reddito di cittadinanza”. (Comunicati/Dire) 11:49 25-01-19
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