Avvocato di strada Onlus è una associazione che, su base volontaria e gratuita, offre assistenza legale alle persone senza dimora. Abbiamo appreso che in data 6 marzo 2018 è stato sottoscritto un “Protocollo Sezione Immigrazione – Tribunale di Venezia” con il quale la Presidente del Tribunale di Venezia dott.ssa Manuela Farini e il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Venezia Avv. Paolo Maria Chersevani, hanno introdotto delle modalità operative e giuridiche per la trattazione dei ricorsi e delle udienze avanti la “Sezione Specializzata in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea”.

Siamo venuti a conoscenza, anche dalla stampa, che molte associazioni giuridiche sono già intervenute per evidenziato profili di illegittimità nel merito delle scelte, censurando anche la mancata previa condivisione delle misure adottate come “Protocollo ”. Da ultimo, abbiamo avuto notizia che numerosi avvocati che si occupano di immigrazione hanno esposto le loro perplessità con una lettera aperta ai Presidenti dei COA del Veneto chiedendo espressamente al Presidente firmatario di sospendere l’applicazione del protocollo. Abbiamo preso atto delle repliche formali del Presidente del COA di Venezia e non possiamo esimerci dall’evidenziare che permangono delle evidenti compromissioni dei diritti dei richiedenti asilo e dei loro difensori.

Riteniamo che sia doveroso aprire un dialogo che coinvolga in maniera democratica e condivisa tutti coloro che si trovano ad affrontare quotidianamente le novità del nuovo rito, dopo le modifiche apportate dal c.d. Decreto Minniti-Orlando, e i numeri sempre crescenti delle richieste di protezione internazionale dei migranti. Non ultimo gli avvocati difensori.

Siamo consapevoli delle difficoltà ma l’emergenza non deve essere un espediente per retrocedere nella difesa dei diritti e nel comprimere il diritto di difesa.

Riteniamo anche di non poter rinunciare ad un contradditorio in cui l’avvocato sia libero di intervenire durante l’interrogatorio libero o accettare che siano dettate aprioristicamente modalità di conduzione dell’udienza che non salvaguardino i diritti dei rifugiati di avere tempo e spazio per rappresentare la propria storia.

La predeterminazione, al ribasso, degli oneri professionali forfetizzati, rispetto alle indicazioni del protocollo CSM-CNF, è svilente del prezioso e faticoso ruolo dell’avvocato in questa materia.

Non ultimo non approviamo la falsa rappresentazione del problema sanitario così come argomentato e veicolato anche dai media per l’asserita tutela della salute pubblica pretendendo per ogni richiedente asilo una sorta di certificazione medica preventiva sul suo stato di salute. E’ una vera e propria discriminazione che non trova eguali in alcun altro tipo di procedimento.

Siamo vicini e solidali a tutti i colleghi e colleghe che hanno deciso di rappresentare il problema ai propri organismi rappresentativi e che hanno adottato la linea comune di non accettare il protocollo , anche come interpretato.

Rimaniamo convinti che so lo una collaborazione costruttiva possa garantire il rispetto della legge e dei diritti dei più deboli.

Avvocato di strada Onlus

ALLEGATO
Il protocollo Immigrazione del Tribunale di Venezia (PDF)

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