
La rinascita di M.
Massimo, nome di fantasia, è un nostro assistito e le sue difficoltà iniziano da lontano. È nato in una famiglia veronese che versava in difficili condizioni. Sua madre era spesso molto assente, e lui e i suoi due fratelli ad un certo punto si sono trovati a doversela cavare da soli in una situazione di fortuna nei pressi della loro casa.
Fu allora che un vicino chiamò gli assistenti sociali per aiutarli e a quel punto Massimo incontrò i volontari dell’istituto Comunità Don Marino Pigozzi, grazie ai quali riuscì a superare quel difficile periodo.
La vita ha però posto a Massimo nuove difficoltà che lo hanno portato ad attraversare tanti altri momenti duri, ad alloggiare in diversi dormitori e a vivere per strada per oltre cinque anni.
I nostri volontari di Avvocato di strada Verona hanno incontrato Massimo quando dormiva in un garage e non era più seguito dalla Comunità.
Dopo un periodo di assenza, Massimo desiderava tornare a Verona ma non riusciva in nessun modo ad ottenere la residenza nella città.
La nostra volontaria Anna inizia prende in carico Massimo e inizia con lui una lunga e complessa trafila fatta di attese, mail, telefonate e uffici per riuscire a fargli ottenere la residenza, requisito indispensabile per avere accesso al diritto alla salute, al lavoro, alla difesa, al voto e agli ammortizzatori sociali.
Massimo ed Anna tengono duro e senza perdere mai la speranza ottengono questo grande risultato e Massimo finalmente riesce ad ottenere quella residenza che desiderava da tanti anni. L’attività dei nostri volontari, però, non finisce qui.
Dopo averlo aiutato ad ottenere la residenza Anna continua a seguire Massimo nella sua pratica per l’invalidità, grazie alla quale si vede riconosciuta una pensione di trecento euro al mese.
A quel punto Massimo chiede ad Anna ventare il suo amministratore di sostegno, e col tempo riesce ad ottenere anche l’assegnazione di una casa popolare togliendosi così definitivamente dalla strada.
Tra Massimo e Anna si è instaurato un rapporto di amicizia e di fiducia e Massimo non perde occasione per portarle cesti di frutta e verdura che coltiva con passione nel suo orto ed Anna è sempre pronta a sostenerlo ed incoraggiarlo.
Oggi Massimo si è costruito una nuova vita alla quale manca solo l’ultimo tassello: un lavoro.
Massimo con la tenacia alla quale ci ha abituato va ogni settimana Centro per l’impiego e allo sportello per il lavoro. Ha seguito diversi corsi di perfezionamento alla professione, tra cui uno di gastronomia, e ha svolto con successo un tirocinio finalizzato alla gestione e alla cura dell’orto.
La storia di Massimo è esemplare perché testimonia quante sono le difficoltà che deve superare una persona che aveva perso tutto per tornare ad una vita comune e come il supporto di un’associazione come la nostra, e di volontari speciali come Anna, possono davvero cambiare un destino che sembrava già scritto. Buona rinascita, Massimo!
Contributo a cura di Sara Bello, Martina Conversano, Eleonora Dell’Orto, Ruben Di Francesco, Martina Esposito, Lucia Greppi, Maria Letizia Guardì, Margherita Iaffaldano, Giosef Nassef, Martina Sabbadin, Giuseppe Saviotti, Erika Sporchia, Francesca Versari.
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