Questa settimana siamo stati a Garoua, nel nord del Camerun, per partecipare ad una formazione nell’ambito del progetto “Sguardo oltre il carcere”, promosso da Associazione Centro Orientamento Educativo (COE), con la partnership di Ingegneria Senza Frontiere – Milano, Comune di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Avvocato di strada Onlus, Dike – Cooperativa per la mediazione dei conflitti, il CED di Mbalmayo, il CSEE di Garoua, il MJS di Bafoussam, MJC di Douale e le cooperative SOCASP – SCOOPS, SCOOPS-BONSA, SOCSAS PCD, e con il sostegno di AICS.
Il Camerun ha da poco introdotto nel proprio Codice Penale la possibilità di accedere ad alcune misure alternative alla detenzione per scontare la pena. Ad oggi ancora non è possibile usufruirne concretamente, poiché si è ancora in attesa delle leggi di applicazione di tali misure. I nostri volontari hanno raccontato come funziona in Italia il sistema delle pene alternative alla detenzione e hanno condiviso e ragionato insieme agli operatori ed agli attori del luogo coinvolti nel progetto su una possibile futura applicazione pratica di tali misure. Hanno inoltre presentato l’esperienza italiana di Avvocato di strada in un’ottica di promozione del volontariato.
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