#VolontariDelDiritto
I volontari di Avvocato di strada rappresentano la ricchezza più grande della nostra associazione.
In questa sezione del sito, #VolontariDelDiritto, ve li presentiamo attraverso una breve intervista.

Antonella, Avvocato
Avvocato di strada Roma
Quando sei entrata a far parte di Avvocato di strada?
Nel 2010.
Come sei venuto a conoscenza dell’associazione?
Ho letto un articolo di giornale sull’associazione, e ho reperito sul sito i contatti del responsabile di Roma. La settimana dopo, ho fatto il mio “primo turno”.
Quali motivazioni ti hanno spinta a fare questa esperienza di volontariato?
Ho pensato, in un momento in cui non mi trovavo bene nello studio in cui lavoravo, quanto fosse nobile il mio lavoro, se indirizzato veramente “ai fini della giustizia”.
Il nostro è un settore di intervento particolare. Facendo volontariato ti sei trovata in qualche situazione buffa o imbarazzante?
Imbarazzante, mai. Buffa, ho trascorso un intero pomeriggio con una mia assistita a girare per Roma a recuperare le sue buste di beni personali, che la stessa lasciava in punti nascosti di strade qualsiasi… Non erano davvero oggetti fondamentali, ma per lei erano il racconto della sua vita. Non avendo una casa, non poteva tenerli tutti in un posto. In quel pomeriggio andammo anche in una farmacia a comprare dei medicinali, e la signora, tutta orgogliosa, disse al farmacista, indicandomi: lei è il mio avvocato!
Con questa esperienza di volontariato hai imparato delle cose che non ti aspettavi e che ti hanno sorpresa?
Si. Ho imparato che la vita può voltarti le spalle da un momento all’altro.
Qual è stata la tua soddisfazione più grande?
Mi occupo di diritto dei migranti, la soddisfazione più bella sono i permessi umanitari a persone gravemente malate. Nonostante io spieghi sempre che chi ha patologie gravi non è espellibile, ho capito che quando l’interessato ha in mano un documento “riprende vita”, perché acquisisce dignità.
Parlaci di un evento che ti ha particolarmente deluso e che ti ha fatto sentire frustrata o scoraggiata
Ho seguito un signore indiano che viveva da 30 anni in Italia, che non aveva mai avuto permesso di soggiorno e aveva una espulsione. Ho fatto ricorso, il Giudice di Pace (che conosceva la persona, in quanto faceva sempre benzina ad una colonnina dove il mio assistito lavorava … una situazione umanamente pesantissima anche per il Giudice che lo conosceva insomma da anni) ha rigettato. Il mio Assistito dopo tanti pensieri è tornato in India, dove non ha praticamente nessuno.
Hai fatto amicizia con altri volontari?
Assolutamente si. Li considero, alcuni di loro, i miei fratelli, nella vita e nel lavoro.
La tua esperienza di volontariato ti ha accresciuta? Pensi potrà esserti utile in futuro nella tua vita lavorativa e non? Consiglieresti ad altri di fare la stessa esperienza?
Assolutamente si. Studiare i casi di Avvocato di strada mi ha reso più competente, più esperta, e un avvocato sicuramente più empatico di prima.
Hai idee o proposte su come migliorare le attività dell'associazione o su nuovi progetti che potrebbero essere sviluppati?
No. Dico solo che abbiamo bisogno di tanti volontari, perché il lavoro è tanto… Dobbiamo pubblicizzare di più la nostra attività, almeno parlo della mia città, Roma.