#VolontariDelDiritto
I volontari di Avvocato di strada rappresentano la ricchezza più grande della nostra associazione.
In questa sezione del sito, #VolontariDelDiritto, ve li presentiamo attraverso una breve intervista.
Veronica, Avvocato in Servizio Civile
Avvocato di strada Genova
Quando sei entrata a far parte di Avvocato di strada?
Sono entrata a far parte dell’associazione il 5 ottobre 2015, attraverso il servizio civile e per il progetto “Al servizio dei più deboli”.
Come sei venuta a conoscenza dell’associazione?
Ho conosciuto l’associazione quando vivevo a Roma, durante gli anni della pratica forense. Me ne parlò un’amica e subito mi incuriosì. Oggi far parte di Avvocato di Strada e sapere che ci sono Colleghi che prestano la loro attività per le persone più deboli senza voler ricevere in cambio compensi economici mi porta a riflettere sulla funzione sociale che l’Ordinamento ci riconosce e, in qualche modo, ci assegna. Sinceramente, non riesco a trovare molti modi più veri del volontariato in un’Associazione come questa per far fronte a quei compiti che giuriamo di adempiere con lealtà, onore e diligenza.
Quali motivazioni ti hanno spinta a fare questa esperienza di volontariato?
Da tempo desideravo fare il servizio civile, ma non avevo trovato il progetto giusto. Quando ho letto il progetto di Avvocato di Strada mi è piaciuto e ho sperato di essere scelta: volevo avere la possibilità di mettere il mio tempo e le mie competenze professionali al servizio delle persone che vivono in strada, dei più deboli, degli ultimi della fila che, essendo sempre esposti alle intemperie della loro vita, non riescono mai ad arrivare davanti a un legale neppure per una consulenza.
Il nostro è un settore di intervento particolare. Facendo volontariato ti sei trovata in qualche situazione buffa o imbarazzante?
Qualche settimana fa ho accompagnato un nostro assistito in ospedale. Non ero particolarmente in forma, a causa del poco sonno e dell’influenza. Mentre eravamo sull’autobus, completamente schiacciati dalla folla, ho sentito un rumore e sono sobbalzata…il signore si è subito preoccupato e ha cominciato a dirmi che devo dormire di più, che in effetti ho un aspetto un po’ stanco e che non devo esagerare con il lavoro. La tenerezza e la premura di questa persona mi hanno fatta sentire importante, ma la situazione era molto buffa perché sembrava che fosse lui ad accompagnare me e non viceversa!
Con questa esperienza di volontariato hai imparato delle cose che non ti aspettavi e che ti hanno sorpresa?
Questa esperienza mi insegna quotidianamente qualcosa, mi sorprende e mi rende consapevole di ciò che accade in spazi e luoghi che spesso ignoriamo o non consideriamo attentamente. Per esempio, sono rimasta molto impressionata da una signora che è venuta da noi per chiederci assistenza in relazione ad alcune cartelle di Equitalia. Questa signora è disperata perché ha appena ricevuto un’eredità e non vuole che Equitalia le tolga la possibilità di realizzare il suo sogno di acquistare un piccolo appartamento per sé ed uscire finalmente dalla strada. La paura di tornare a vivere in strada, però, continua in sostanza a farla stare lì: la signora, infatti, non vuole dilapidare il suo patrimonio e continua a frequentare i circuiti della Caritas e delle associazioni che si occupano delle persone senza dimora. Una storia molto frustrante che mi ha fatto rincasare con il magone e che mi ha insegnato quanto può essere difficile uscire da quella spirale verso il basso che trascina, umilia e complica la vita delle persone più deboli.
Qual è stata la tua soddisfazione più grande?
La mia soddisfazione più grande è stata sentirmi chiamare “ninin” da un nostro assistito. Ninin in dialetto genovese vuol dire “piccino/a”, “bambino/a”…è proprio una cosina da nulla, ma mi ha fatto piacere perché l’appellativo è venuto dal primo signore che ho iniziato a seguire ed è stato così spontaneo che mi ha fatto sentire l’affetto e la bellezza dell’assenza di barriere professionali quando c’è una reciproca relazione di fiducia e rispetto.
Parlaci di un evento che ti ha particolarmente deluso e che ti ha fatto sentire frustrata o scoraggiata
All’interno della Comunità che ci ospita, io e l’altra ragazza in servizio civile siamo state accolte con grande entusiasmo da parte di alcuni operatori e, soprattutto, degli ospiti.
Un po’ di tempo fa, però, c’è stato un momento di tensione legato alla gestione degli spazi e mi sono sentita molto scoraggiata quando mi è stato detto da un operatore che, in fondo, avremmo potuto svolgere il nostro lavoro anche in un altro posto.
Questo episodio mi ha segnata, ma alla fine tutto si è risolto per il meglio grazie all’intervento di altre operatrici.
Hai fatto amicizia con altri volontari?
Si, con alcuni di loro ho instaurato dei rapporti di amicizia. C’è una stima reciproca ed è un bel gruppo di lavoro.
La tua esperienza di volontariato ti ha accresciuta? Pensi potrà esserti utile in futuro nella tua vita lavorativa e non? Consiglieresti ad altri di fare la stessa esperienza?
Questa esperienza mi accresce di giorno in giorno e mi sta insegnando a smorzare alcuni lati del mio carattere. Mi sarà sicuramente utile per la professione che svolgo perché mi sta insegnando ad essere meno irruenta, a lavorare con mezzi minimi e ad incassare i colpi senza arrendermi. Consiglierei a molti colleghi di fare questa esperienza, anche solo per ricordarci quali sono le motivazioni per cui abbiamo scelto di fare questo lavoro.
Hai idee o proposte su come migliorare le attività dell'associazione o su nuovi progetti che potrebbero essere sviluppati?
Spero che Avvocato di Strada riesca ad aprire sempre nuove sedi finché ce ne sarà bisogno, ma mi piacerebbe che fosse un po’ ovunque strutturato come a Bologna. A Genova manca la fase dell’accoglienza per via della pressoché totale inesistenza di persone che non hanno una formazione giuridica e questo a volte rende difficoltosa la comunicazione con il legale.