#VolontariDelDiritto
I volontari di Avvocato di strada rappresentano la ricchezza più grande della nostra associazione.
In questa sezione del sito, #VolontariDelDiritto, ve li presentiamo attraverso una breve intervista.
Marco, Avvocato
Avvocato di strada Padova
Quando sei entrato a far parte di Avvocato di strada?
Più di 10 anni fa.
Come sei venuto a conoscenza dell’associazione?
I contatti con Antonio Mumolo risalgono alla fine degli anni ’90, quando io ero avvocato della Caritas diocesana di Padova e lui mi chiese di seguire dei casi di persone che da Bologna avevano avuto procedimenti penali a Padova.
Quali motivazioni ti hanno spinto a fare questa esperienza di volontariato?
L’idea che il “sistema giustizia” non dia solide garanzie agli ultimi e l’idea che la gratuità di un servizio fatto da avvocato riabiliti un pochino la professione agli occhi dell’opinione pubblica.
Il nostro è un settore di intervento particolare. Facendo volontariato ti sei trovato in qualche situazione buffa o imbarazzante?
No.
Con questa esperienza di volontariato hai imparato delle cose che non ti aspettavi e che ti hanno sorpreso?
Molte sul piano umano, e diverse sul piano professionale. Soprattutto l’importanza dell’ interdisciplinarietà.
Qual è stata la tua soddisfazione più grande?
Che il mio praticante, in pochi ma intensi anni di esperienza, è diventato il coordinatore di Avvocato di Strada essendo anche capace di coinvolgere tanti giovani.
Parlaci di un evento che ti ha particolarmente deluso e che ti ha fatto sentire frustrato o scoraggiato
Ancora nessuno.
Hai fatto amicizia con altri volontari?
Assolutamente si.
La tua esperienza di volontariato ti ha accresciuto? Pensi potrà esserti utile in futuro nella tua vita lavorativa e non? Consiglieresti ad altri di fare la stessa esperienza?
Si, certamente. Mi spendo quotidianamente per avvicinare giovani colleghi a questa esperienza.
Hai idee o proposte su come migliorare le attività dell'associazione o su nuovi progetti che potrebbero essere sviluppati?
Un maggiore lavoro di rete e più incontri di formazione strutturati a livello nazionale e non lasciati all’iniziativa delle singole sedi.